CROATTI, PIARULLI, BARBONI, DE LUCIA, LANNUTTI, TRENTACOSTE, LANZI, FERRARA, ROMANO, RUSSO, ANGRISANI, CORRADO, PRESUTTO, MAIORINO - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo
Premesso che:
dal 18 maggio 2020, dopo più di due mesi, seppur in modo graduale, con ingressi contingentati, prenotazioni obbligatorie, distanziamento sociale e obbligo dei dispositivi di protezione individuale c'è stata la riapertura dei musei e dei luoghi della cultura statali;
tra le professioni più esposte alla chiusura di musei, istituzioni, monumenti e siti culturali e alla conseguente crisi economica dovuta al COVID-19 vi sono le guide turistiche, lavoratori autonomi senza ammortizzatori sociali, con un'attività caratterizzata dalla stagionalità, senza alcuna possibilità di lavoro nei mesi di lockdown;
le guide turistiche, ora che tanti siti culturali hanno riaperto, a causa delle nuove norme anti contagio, si trovano a dover fare i conti anche con regole d'ingresso imposte da molte direzioni di musei e siti culturali che impediscono le visite guidate con guide esterne;
vi sono disparità di trattamento circa l'esercizio dell'attività professionale di guida e accompagnatore turistico da regione a regione, soprattutto per quanto riguarda il numero massimo di persone che possono essere ammesse per le visite guidate e i tour che si svolgono all'esterno (numero molto esiguo);
considerato che, a parere degli interroganti:
sembra che nel segno dell'emergenza sanitaria si stia mettendo in atto un grave abuso nella gestione di musei e siti culturali pubblici in quanto risulta paradossale che tra gruppi contingentati di visitatori, nel rispetto delle norme anti contagio, non vi possa essere una guida turistica o un accompagnatore che svolga il proprio lavoro;
sostanzialmente si sta vietando l'accesso alle strutture a guide turistiche regolarmente riconosciute a livello nazionale impedendo loro di svolgere la propria professione;
in qualunque luogo sia previsto l'accesso ai visitatori deve poter accedere anche la guida turistica che offre un servizio a loro favore,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e se intenda pronunciarsi su un numero massimo di persone da prevedere per le visite guidate;
quali misure intenda adottare per dare la possibilità di svolgere il proprio lavoro a tutti gli operatori turistici su tutto il territorio nazionale, senza incontrare disparità di trattamento a livello territoriale;
se, tenendo conto della specificità della crisi che ha colpito le guide turistiche, intenda attivarsi per quanto di competenza al fine di introdurre misure economiche integrative per il contenimento dei tributi locali, sia regionali che comunali, la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi fino al 31 dicembre 2020 e agevolazioni sui canoni di locazione degli immobili anche ad uso abitativo;
se intenda istituire un registro nazionale delle guide turistiche.
MISIANI - Al Ministro dello sviluppo economico
Novem car interior design S.p.A. è un produttore attivo a livello globale di componenti decorativi di alta qualità soprattutto in legni pregiati ed elementi funzionali per gli interni di auto di lusso, fornitore delle le più rinomate case automobilistiche e con stabilimenti in Germania, Repubblica ceca, Slovenia, Cina, Messico, Honduras e Italia, detenendo la più grossa fetta di tale mercato, con un fatturato che si aggira intorno ai 600-700 milioni di euro annui;
lo stabilimento italiano di Bagnatica (Bergamo), che in passato è arrivato ad occupare fino a circa 400 dipendenti, a seguito di una forte ristrutturazione nel 2012 e nel corso degli ultimi 10 anni è sempre stato messo ai margini del gruppo, a vantaggio dello stabilimento di Zalec in Slovenia, e sembrerebbe ritenuto non più strategico per competere a livello mondiale, essendo relegato alla produzione dedicata al solo mercato italiano, nello ai marchi Maserati e Alfa Romeo;
nei primi mesi del 2019, conseguentemente alla crisi globale del mercato automobilistico, è arrivata la decisione da parte della proprietà di spostare una parte di produzione nello stabilimento sloveno;
per lo stabilimento di Bergamo si è fatto ricorso ad ammortizzatori sociali e al licenziamento dei dipendenti somministrati, per il periodo intercorso fino al lancio di nuovi modelli FCA (nella seconda parte del 2021), che dovrebbero normalizzare i livelli occupazionali e permettere anche nuove assunzioni;
a metà del 2020 è stata presa la decisione che, per quanto riguarda le nuove piattaforme da avviare nel 2021, due fasi del processo produttivo sarebbero state fatte anch'esse in Slovenia;
nel mese di gennaio 2021 è stato predisposto un ulteriore spostamento di altre fasi del processo produttivo, lasciando per Bergamo solo la fase di assemblaggio e controllo, con l'obiettivo di portare la forza lavoro a 60 unità rispetto alle attuali 115, decisione che fa temere per il futuro produttivo dell'impianto;
forti preoccupazioni sono state espresse dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali circa la sostenibilità del sito produttivo con tali bassissimi carichi di produzione e occupazionali, sollecitando la proprietà, anche attraverso uno sciopero a cui hanno preso parte tutti i lavoratori dell'impianto bergamasco, ad attuare investimenti atti a rilanciare l'occupazione e il ruolo strategico dello stabilimento di Bagnatica,
si chiede di sapere dal Ministro quali iniziative di competenza intenda assumere, compresa l'apertura di un tavolo di crisi dopo il confronto tra le parti in sede del Comune di Bagnatica rispetto alla decisione del gruppo aziendale Novem car interior design di depotenziare progressivamente lo stabilimento bergamasco.
CROATTI, LANZI, LANNUTTI, VANIN, RICCIARDI, TRENTACOSTE, DONNO, SANTANGELO, MAUTONE, CORRADO, ROMANO, DI GIROLAMO, PAVANELLI, PUGLIA, GUIDOLIN, PIARULLI - Ai Ministri dello sviluppo economico e degli affari esteri e della cooperazione internazionale
le fiere italiane sono un comparto di grandissima importanza per l'economia italiana, in quanto ogni anno richiamano circa 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori in 1.000 eventi fieristici e impiegano circa 120.000 lavoratori totali. L'Italia è il quarto Paese al mondo per superficie espositiva coperta, dopo Cina, Stati Uniti e Germania;
le fiere costituiscono un potente mezzo per la promozione del made in Italy e un volano per la nostra economia, visto che sono in grado di generare, ogni anno, affari per circa 80 miliardi di euro e che il 50 per cento dell'export nasce da contatti originati dalla partecipazione a manifestazioni fieristiche;
nel 2020, a causa delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus COVID-19, nel periodo tra il 23 febbraio e il 31 luglio, sono state annullate 88 manifestazioni internazionali e 93 nazionali, mentre, tra il 26 ottobre e il 24 novembre, sono state annullate 13 manifestazioni internazionali e 46 nazionali;
il sistema fieristico è il comparto che ha subito il maggior tasso di perdita nel 2020, il fatturato è calato dell'80 per cento, passando da un miliardo di euro a soli 200 milioni;
inoltre, è stato distribuito soltanto il 4 per cento delle risorse destinate agli operatori del settore, in particolare dei 408 milioni di euro risultano erogati o in fase di liquidazione 7,5 milioni, a cui si aggiungono 9 milioni di euro di finanziamenti e che comunque, per effetto del regime "de minimis", potranno ristorare i beneficiari per un massimo di 1,8 milioni di euro;
considerato che:
i grandi operatori del settore, che da soli generano il 70 per cento dell'intero fatturato del comparto fieristico, hanno subito danni superiori a 50 milioni di euro, e da ciò si deduce che le attuali disposizioni non sono adeguate per garantire la copertura dei danni subiti;
nel frattempo altri Paesi europei hanno richiesto e ottenuto dalla Commissione europea la deroga sul "de minimis" per il settore fieristico in materia di aiuti di Stato, potendo così contare sul ristoro completo di tutte le perdite subite;
è evidente che quanto illustrato espone il settore fieristico italiano ad un regime di concorrenza sleale con i rispettivi competitor stranieri, oltre che alla concreta possibilità di acquisizione da parte di questi ultimi dei principali operatori del mercato italiano con conseguenze sfavorevoli per il made in Italy e la nostra economia,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano avanzare, per il settore fieristico italiano, la richiesta di deroga ai limiti previsti dalle disposizioni in materia di aiuti di Stato, ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.